Sin da piccola sono stata molto vivace, felicemente dotata di uno spirito libero, orgoglioso e indipendente. La vita beffarda però, ci priva sempre delle persone o delle cose alle quali teniamo di più. La mia lunga e penosa malattia, ha calpestato il mio stupido orgoglio e mi ha costretto a dipendere in tutto e per tutto, dalla buona disponibilità degli altri. Della persona dinamica e vitale che ero, rimane solo un pallido ricordo, che si perde nel tempo! HATA – YOGA Serena, vorrei che tu mi ricordassi, nella tiepida ora che precede il crepuscolo, ai margini salsi della battigia, fra conchiglie perlacee, in posizione “loto”. Respiri calmi, in simbiosi profonda col palpitante cuore della natura. Sulle chiome che stillano lucenti, le mani giunte pregan cieli lontani. Fermo è lo sguardo all’orizzonte ove gabbiani planano lenti con fremiti d’ali. Ora il vento della vita ha squassato impietoso le vele e piegato le membra, come rami secchi e nodosi devastati dal turbine. Mai più annoderò la posizione ”albero”. Ma non s’è estinta la sete d’infinito. In dimensione paranormale con gli occhi occulti della mente, scorgo ancora nitide le fronde espanse del baobab. Siena, estate 1979 (con lievi modifiche nell’aprile 2006) M. Teresa Santalucia Scibona Dal volume “Amico sconosciuto”- (marzo 1982) Gabrielli Editore - Roma |