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"IN RUE DE BOUCHERS"
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Dedicato al mio carissimo amico Roberto Barzanti, che frequento da quando eravamo giovani e di belle speranze.,..il testo è tratto dal recente volume "Letteratura Italiana Contemporanea" (maggio 2005) a cura di Neuro Bonifazi e Rodolfo Tommasi, arricchito da un acuto saggio di Giancarlo Quiriconi - Edizioni Helicon Arezzo. Ho voluto trascrivere anche la testimonianza critica sulla mia poetica del prof. Neuro Bonifazi e desidero ringraziarlo pubblicamente per il lusinghiero giudizio emesso sui miei versi maldestri.
IN RUE DES BOUCHERS (a Roberto Barzanti) Forse non si è ancora appannato lo splendore evanescente del nostro giovanile entusiasmo. Roberto, rammenti le vele spiegate dei folti, primitivi sogni ? Troppa vita e anima contrabbandava l’ambizioso vascello dello fantasia. Tento di destreggiarmi fra secche e marosi ,ora che la sorte meschina ha profuso livide ferite come vino sprizzato dal torchio, come grandine che l’erba trincia. Vincolata in un profano limbo di pene, possiedo solo la nuda autonomia della scrittura, l’estasi visionaria della parola. Non più insoliti viaggi fra orecchini di perle collane e scialli di trine. Non più biondi boccali di Kriek e chassidiche melopee suonate in astrusi bistrot. In te mi rispecchio amico per serbarne memoria Scorgo nel tuo vigile sguardo la Grand - Place, il dorato sfolgorio della - Maison du Roi -. Rivivo la golosa atmosfera del rione Ilot Sacrée col salso profumo di aragoste avvolte in una coltre d’alghe. Prendimi per mano in questo onirico viaggio mentale. E per placare la mia sete d’avventura portami ancora in rue des Bouchers. Siena, 23 aprile 2000 Testimonianza critica di Neuro Bonifazi . Maria Teresa Santalucia Scibona, famosa scrittrice e benemerita delle nostre Lettere, fedele ai suoi ideali di amorosa e autentica poesia, con questo unico testo sembra voler come riassumere, in un tratto solo, l’essenza stessa della sua carriera poetica, che ne ha invaso più di ogni altra cosa e illuminato di sogni la vita. Questa primizia è come un blasone che decora e onora giustamente la scrittura della nostra poetessa, e che lei stessa qui definisce“ l’estasi visionaria della parola”, il battello – zattera proustiano unico e sicuro a cui affidarsi in mezzo alle tempeste e ai “marosi” della vita e contro gli insulti della sorte avversa e delle pene. Il componimento che ci presenta ha l’andamento intimo e commosso e nostalgico di una lettera affettuosa, rivolta e dedicata all’amico, ma mantiene le caratteristiche fondamentali e preziose delle sue poesie, del suo “onirico viaggio mentale”, percorso a bordo dell’ “ambizioso vascello della fantasia” per placare la sua “sete” avventurosa e desiderosa di bellezza e di amore. Un viaggio che ci sembra abbia raggiunto decisamente il suo scopo di averla posta tra le voci più alte e sicure della nostra poesia contemporanea, e un esempio per le nuove generazioni.
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Data: 03/03/2021 Ora: 10:21 |
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